Il problema dell’innalzamento dei prezzi nella filiera alimentare, sta avendo un impatto importante anche sul comparto delle conserve ittiche, sia sul piano produttivo che sulla logistica. I prezzi della banda stagnata, principale materiale di imballaggio per le conserve ittiche, a fine anno segneranno un +80% rispetto al settembre 2020, mentre i prezzi di imballaggi in carta e cartone sono cresciuti del 10 e 15% in un anno. Aumento anche per l’energia elettrica dell’80% e del gas naturale addirittura del 100%. La situazione, secondo ANCIT (Associazione Conservieri Ittici e delle Tonnare), non è più controllabile né pianificabile, sia per le industrie che per i fornitori.
L’innalzamento complessivo dei costi di produzione non potrà essere metabolizzato dalle sole Industrie. L’ANCIT esprime forte preoccupazione per i rilevanti rincari registrati che si traducono in sensibili incrementi dei costi per le imprese, interessando i processi produttivi, la logistica e le attività di commercializzazione.
Gli effetti del caro prezzi ruotano sostanzialmente su tre ambiti:
–materiali ausiliari: l’aumento di costo di imballi primari e secondari (banda stagnata, carta, cartone, vetro) è molto consistente. Nel periodo settembre 2020/ 2021 per la carta e cartone si parla di +15%, con proiezioni di crescita di un ulteriore + 15% per il cartoncino e +35% per il cartone ondulato. Ma è soprattutto la banda stagnata che fa registrare gli incrementi maggiori del +80%. E il prezzo dell’alluminio in lingotto è aumentato del 77% da settembre 2020 al settembre 2021. Anche le previsioni non sono confortanti: si attendono ancora nei prossimi mesi incrementi significativi.
–la logistica: il trasporto marittimo continua a rappresentare la principale modalità di trasporto della materia prima, il tonno. A partire dalla fine del 2019 si è cominciato a registrare un incremento dei noli marittimi dei container, divenuto esponenziale a partire dal 2020 e, di fatto, insostenibile per molte imprese dell’utenza. Secondo il Drewry’s World Container index, a ottobre 2021 il costo medio per un nolo per un container da 40 piedi è incrementato del 289% rispetto allo stesso periodo nel 2020 (fino a 20.000 dollari per spedire un container di 40 piedi da Shanghai a Rotterdam) .
–elettricità: il prezzo dell’energia elettrica è aumentato di oltre l’80% rispetto a gennaio di quest’anno e quello del gas naturale, da cui dipende il prezzo dell’energia elettrica, di oltre il 100%, con conseguenze sull’utilizzo di celle frigorifere e processi di sterilizzazione.
Malgrado gli sforzi profusi ormai da alcuni mesi, l’Industria conserviera ittica non può più affrontare da sola la situazione. “Il contesto generale, rispetto al 2019 è cambiato radicalmente e le ulteriori tensioni sui prezzi registrate negli ultimi mesi ci obbligano a prenderne atto. Quella a cui stiamo assistendo – commenta Simone Legnani, presidente ANCIT – è una tempesta perfetta, una situazione totalmente atipica e non paragonabile al passato. Oggi ci troviamo di fronte ad un aumento dei costi che riguarda tutti i passaggi della filiera, con ritmi incessanti, tali da non rendere più la situazione controllabile e pianificabile da industria e fornitori. I prezzi vengono infatti ridefiniti mese per mese e quindi non si riesce ad effettuare una pianificazione. Quanto sopra riportato sta già portando effetti negativi sulla struttura dei costi diretti e indiretti per le nostre Imprese con possibile aggravamento della situazione nei prossimi mesi. Il rischio per il settore delle conserve ittiche è quello di non riuscire a metabolizzare i costi di produzione, diventati ormai troppo elevati. Quello che succederà dipende da tutta una serie di variabili che non riguarda solo l’industria ma anche il settore della distribuzione, le Istituzioni e la politica”.
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