Nonostante la crisi del settore della ristorazione e del turismo, il consorzio Grana Padano grazie alle peculiarità del suo prodotto riesce a registrare un aumento dei consumi nel 2021. All’Assemblea Generale tenutasi in presenza e nel pieno rispetto delle normative Covid si è parlato dell’aumento dell’export di Grana Padano in Europa e di investimenti futuri in comunicazione e marketing, di migliorie degli standard qualitativi per rendere il prodotto ancora più appetibile sui mercati mondiali.
Se lo scorso anno la crisi generata dall’emergenza sanitaria ha portato maggiori consumi casalinghi a discapito del settore Ho.Re.Ca., nel 2021 Grana Padano ha recuperato le vendite fuori casa e si conferma il prodotto DOP più consumato al mondo con una netta ripresa anche del mercato estero. La ripartenza del settore
ristorazione e fuori casa ha portato, come previsto, ad una diminuzione degli acquisti nel retail (-
1,4% nei primi 9 mesi del 2021) in Italia e a un recupero del + 9,1% dell’Ho.Re.Ca. Tuttavia, da
gennaio a ottobre 2021, i consumi di Grana Padano hanno fatto registrare un complessivo
+1,4% grazie al +5,8% dei primi 8 mesi di export. La Germania ha registrato il +3,1%, pari al
26,5% del totale esportato. Sta correndo il Belgio che porta gli otto mesi a + 21,45% e raggiunge il
4,4% del totale, così come la Svezia che con il +18% di agosto porta gli otto mesi al 26,5% e
quindi al +2,9% del totale esportato.
Il periodo Gennaio – Agosto permette di stilare questa classifica per volumi nelle prime dieci
posizioni: 1° Germania, 2° Francia, 3° USA, 4° Svizzera, 5° UK (unico nella top ten che cala
dell’11%), 6° Spagna, 7° Belgio, 8° Paesi Bassi, 9° Austria, 10° Svezia.
Questi, in sintesi, i numeri che anticipano l’andamento 2021 del Grana Padano, commentati
durante l’Assemblea Generale che è tornata a svolgersi in presenza alla Fiera di
Montichiari (BS), nel massimo rispetto di tutte le attuali norme anti-Covid. “Lo scenario delle
vendite nel 2021 si presenta positivamente e, a fronte di una prevista riduzione dei consumi
casalinghi, schizzati nel 2020 a causa del lockdown con il conseguente rallentamento della
ristorazione fuori casa, quest’anno si assiste ad un recupero dei consumi italiani outdoor e ad
una decisa ripresa dell’export in UE e USA – ha commentato Renato Zaghini, presidente del
Consorzio di Tutela del Grana Padano – Il nostro prodotto al momento non è stato danneggiato
dalla crisi, perché, come riportano alcune recenti ricerche, è percepito dal consumatore come uno
dei prodotti più rassicuranti e genuini”.
All’ordine del giorno dell’Assemblea tre argomenti fondamentali per il comparto e il futuro
del Consorzio: il Piano Produttivo 2022-2024, il nuovo Piano Strategico di Marketing e
Comunicazione e le modifiche del disciplinare di produzione finalizzato a valorizzare
ulteriormente la qualità del Grana Padano e del suo latte.
“Grazie all’adozione del nuovo Piano Produttivo 2022-2024 ad ogni caseificio richiedente verrà
assegnato aggiuntivamente l’1% del proprio riferimento produttivo – ha spiegato Stefano Berni,
direttore generale del Consorzio – . Questo provvedimento, unito al ripristino dell’intero
riferimento produttivo dopo la decurtazione deliberata a seguito della pandemia, consentirà nel
2022 di partire con un’assegnazione complessiva della produzione di un + 2,2% rispetto al 2021.
E’ un aumento che, unito alla riduzione prevista del costo della contribuzione differenziata, rende
il Piano anche espansivo”.
Dopo un approfondito dibattito, il piano produttivo è stato approvato con il 96% dei consensi.
Tra le novità, di grande importanza, c’è anche l’adozione del nuovo Piano di Marketing e
Comunicazione, che con un voto unanime il Consorzio ha scelto di affidare a KPMG, gruppo
leader nei servizi professionali alle imprese, con l’obiettivo di potenziare i consumi, grazie ad un
riposizionamento del prodotto e ad una rivisitazione delle metodologie di investimento
promozionale. “La cifra a disposizione per le attività di comunicazione sarà imponente, oltre che
la più alta nella storia del Consorzio Grana Padano – ha sottolineato il direttore -. Ipotizziamo
circa 38 milioni di euro da ripartire equamente tra Italia ed estero”.
Il 2022 vedrà anche la modifica del disciplinare di produzione depositato a Bruxelles, che ha
ottenuto il 99,85% di voti, finalizzata a valorizzare ulteriormente la qualità del formaggio e del
latte delle 4.000 stalle destinate a Grana Padano, con un’ulteriore apertura ai nuovi scenari di
sostenibilità di filiera e benessere animale. Tutto ciò per offrire ai consumatori un prodotto sempre
più genuino e adeguato ai gusti di oggi, nel rispetto delle antiche tradizioni di un territorio e della
sua gente.
L’assemblea inoltre ha ratificato per acclamazione la nomina a consigliere d’ amministrazione di
Paolo Brutti, presidente della Latteria Sociale Mantova.
Ai rappresentanti di produttori e stagionatori hanno portato il loro saluto Ettore Prandini,
presidente nazionale di Coldiretti, il Vice presidente nazionale di Confagricoltura Matteo Lasagna,
il presidente di AFIDOP Antonio Auricchio, il presidente di Assolatte Paolo Zanetti e Giovanni
Guarneri, presidente della sezione latte di Confcooperative.
I lavori hanno avuto anche un significativo e commovente momento celebrativo con la consegna
di un riconoscimento ad Adolfo Medeghini, storico produttore tra i fondatori del Consorzio di
Tutela e per anni membro del Consiglio d’Amministrazione.
“Non è stato facile affrontare le incertezze di questi ultimi due anni – ha commentato il
presidente Zaghini chiudendo l’Assemblea -, ma abbiamo la convinzione che il duro lavoro e la
garanzia della massima qualità del nostro prodotto, unite alla fiducia che ci stanno dimostrando i
consumatori, ci condurranno fuori da questo brutto periodo e verso un futuro di soddisfazioni”.
a cura della redazione © Riproduzione riservata