Presentato l’Atlante Qualività, l’enciclopedia delle eccellenze italiane

Il nuovo volume dell’Atlante Qualivita, giunto alla sua undicesima pubblicazione, la seconda edita dall’Istituto della Enciclopedia Italiana – Treccani, è realizzato dalla Fondazione Qualivita con la collaborazione di OriGIn Italia e AssoDistil. Al suo interno contiene oltre 870 schede informative aggiornate che descrivono in maniera esaustiva tutti i prodotti italiani a Indicazione Geografica.
Nata per raccogliere e valorizzare l’eredità culturale del patrimonio enogastronomico, grazie anche al contributo e all’indirizzo dei Consorzi di tutela DOP IGP, l’opera rappresenta un punto di riferimento per la conoscenza delle eccellenze italiane.
“Un corpus enciclopedico verificato anche da Treccani, con contenuti sistematizzati, aggiornati e consolidati nel tempo per difendere la storia e la veridicità delle informazioni, tutelando le filiere e i cittadini da frodi e imitazioni diffuse in tutto il mondo, come nei casi del Prosék croato e dell’aceto balsamico sloveno emersi negli ultimi mesi”, sottolinea Mauro Rosati, Direttore della
Fondazione e autore dell’Atlante Qualivita
. Oltre 500 gli aggiornamenti apportati in questa edizione legati alle modifiche dei disciplinari e agli aggiornamenti dai Consorzi (240 nella sezione Cibo, 265 nella sezione Vino e 10 nella sezione Bevande Spiritose) oltre all’inserimento di 16 schede di nuovi prodotti registrati: Colatura di Alici di Cetara DOP, Cappero delle Isole Eolie DOP, Mozzarella di Gioia del Colle DOP, Amatriciana Tradizionale STG, Limone dell’Etna IGP, Mele del Trentino IGP, Pistacchio di Raffadali DOP, Pesca di Delia IGP, Olio di Roma IGP, Rucola della Piana del Sele IGP, Pampepato di Terni IGP, Olio Lucano IGP, Provola dei Nebrodi DOP, Südtiroler Schüttelbrot IGP, Pecorino del Monte Poro DOP e Olio di Puglia IGP. Novità assoluta dell’Atlante Qualivita 2022 è la sezione dedicata ai Vini aromatizzati italiani che entra nell’opera con la scheda del Vermut di Torino IG, storico prodotto italiano adesso tutelato dall’UE. La cultura dei territori rurali è alla base del nuovo riposizionamento verde dell’Italia. È quanto emerge dalla tavola rotonda, organizzata dalla Fondazione Qualivita per la presentazione del nuovo Atlante edito da Treccani, a cui hanno partecipato Riccardo Cotarella e Massimo Montanari con due lectio magistralis sul profondo legame tra le produzioni agroalimentari e vitivinicole e il loro luogo di origine. “Si può parlare di DOP Cultura nei territori con una forte identità legata alle Indicazione Geografiche – spiega il direttore di Qualivita, Mauro Rosati e l’analisi che abbiamo portato avanti in questi anni con la Fondazione ci mostra come, in tali contesti, le DOP IGP hanno preso parte al consolidamento della cultura civica e del capitale sociale inteso come l’insieme delle reti associative basate sullo sviluppo di norme e relazioni di fiducia nelle comunità”. A questo si aggiunge, naturalmente, il contributo dei Consorzi e delle imprese associate nell’affermare anche i valori legati ai fattori ambientali e paesaggistici, ai saperi e alle tradizioni produttive, all’innovazione del settore e alla formazione e all’educazione delle comunità. “In questi anni in cui si è affermata la DOP Economy che ha fatto da traino allo sviluppo locale e all’internazionalizzazione del made in Italy, parallelamente la DOP Cultura ha mantenuto vivi i valori culturali dei territori che rappresentano una leva per la transizione green del nostro Paese, conclude Rosati. “La sostenibilità ambientale è il tema del futuro, e la cultura del cibo ha un ruolo importante da giocare in questa partita” – sottolinea Massimo Montanari, Professore di Storia e cultura dell’alimentazione dell’Università di Bologna. “La correzione delle abitudini alimentari, la scelta di puntare su preparazioni essenziali e sulla riduzione degli sprechi è un modo per contribuire a salvaguardare il futuro. Consolidare la semplicità della tradizione contadina e popolare, il suo rapporto stretto e cordiale col territorio e la stagionalità, è un punto di partenza essenziale per affrontare le sfide del futuro”.
Un’analisi che parte dal secolare patrimonio delle produzioni DOP e IGP italiane per avanzare la tesi che la cultura del territorio possa essere la “tessera mancante” per una reale transizione verde.
“Il vino è sorgente di coltura e richiede cultura a tutti coloro che si avvicinano ad esso” – ricorda Riccardo Cotarella, Presidente Assoenologi e membro del Comitato scientifico della Fondazione Qualivita. “Nella transizione green sarà ancora più importante conoscere questo magnifico prodotto al fine di rispettare l’integrità sua e del suo territorio d’origine”.
I contributi dei relatori intervenuti alla presentazione hanno messo in luce come i fattori peculiari delle Indicazioni Geografiche siano in grado di supportare in maniera sostanziale l’efficienza dell’organizzazione sociale dei territori, promuovendo iniziative di sviluppo sostenibile, a tutti i livelli, realizzate in sinergia tra le diverse realtà delle comunità. Dalle filiere arrivano infatti elementi reali a supporto dei cittadini, come il lavoro dei Consorzi di tutela: relazioni associative tra le persone, progetti di sviluppo rurale che impattano sui paesaggi e sull’economia, azioni solidali e molto altro.
Di rilievo il ruolo delle filiere DOP IGP anche perché, in linea con le politiche europee Green Deal e Farm to Fork, fanno della produzione non delocalizzata un driver di crescita e tutela delle comunità: un binomio che associa sviluppo economico attraverso prodotti di qualità con un’attenzione costante alla salvaguardia dei fattori naturali di produzione in grado, grazie ai disciplinari, di preservare ambiente e biodiversità.
In questo contesto, oltre alle numerose attività direttamente collegate con la filiera produttiva, sono rilevanti anche le azioni indotte che coinvolgono le comunità locali, come le iniziative di educazione e formazione sul territorio, le sagre e le feste, i progetti di solidarietà e la costruzione delle reti di relazione tra i diversi soggetti della comunità. I valori espressi dalla cultura rurale dei territori contribuiscono al loro capitale sociale diventando fattori rilevanti di una nuova società in cui la coscienza ambientale sia sempre più diffusa e condivisa tra cittadini e imprese. Per favorire questo percorso evolutivo occorrono strumenti culturali e scientifici come l’Atlante Qualivita, definito da Massimo Bray, Direttore Generale dell’Istituto della Enciclopedia Italiana, “una mappa del capitale non solo economico, ma anche sociale e culturale in Italia”. Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Stefano Patuanelli sostiene che “i nostri prodotti di eccellenza sono frutto di tradizioni, territori e comunità agricole e sono convinto che questo accurato censimento dei prodotti DOP, IGP e STG rappresenti un punto di riferimento per la conoscenza del nostro patrimonio alimentare che è alla base della promozione delle caratteristiche delle produzioni made in Italy nel mondo e contemporaneamente ne consente la trasmissione nel tempo, tramite l’educazione alimentare rivolta alle nuove generazioni. Queste azioni sono oggi fondamentali per difendere la nostra dieta mediterranea dagli attacchi di coloro che promuovono l’omologazione alimentare nel tentativo di imporre un’unica dieta a livello globale. Su questo tema ho sempre assicurato che il Ministero si opporrà in tutte le sedi comunitarie e internazionali a ogni possibile azione che possa danneggiare direttamente o indirettamente il nostro sistema agroalimentare”. Gianmarco Centinaio,Sottosegretario di Stato per le politiche agricole aggiunge “L’Atlante Qualivita edito da Treccani è un importante lavoro enciclopedico che si è consolidato negli anni. Si tratta del primo e unico volume europeo dedicato ai prodotti agroalimentari e vitivinicoli italiani a denominazione e ha contribuito a far conoscere caratteristiche e particolarità delle nostre eccellenze. Un contributo prezioso che rappresenta, attraverso la creazione di banche dati storiche, anche una vera e propria forma di tutela del nostro made in Italy, tanto apprezzato nel mondo e per questo purtroppo anche oggetto di imitazione e italian sounding. Motivo per cui quanto prima renderemo operativa al ministero una task force ad hoc permanente per la sua difesa”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui