La situazione di emergenza siccità che interessa l’intero territorio italiano colpisce anche il pomodoro. Dopo le perdite di mais (-50%), riso (-30%) e grano duro (-35%), Cia-Agricoltori Italiani prevede un calo produttivo di almeno il 15%, raggiungendo il 30% per il pomodoro tardivo atteso a settembre. Anche il pomodoro da industria, che vale complessivamente 3,7 miliardi di euro (di cui quasi 2 miliardi si raggiungono grazie all’export) e che fa dell’Italia il secondo produttore mondiale di fresco per le conserve, è a rischio. Il precoce, invece, è in rapida raccolta e non è stato più irrigato per via delle temperature e risulta essere un prodotto ancora più sano ma a rischio marciume apicale. La grandine, in questo periodo, sarebbe devastante per l’intero reparto ortofrutticolo.
Lungo tutta la penisola la situazione del comparto è disomogenea, ma comunque drammatica. Tolto qualche temporale sparso al Sud che ha dato un po’ di respiro alle piante, irrigare è faticoso. Vengono ridotti al minimo gli sprechi, si lavora in turnazione tra produttori e si confida nell’operato dei consorzi di bonifica. Si osserva attentamente il processo di maturazione del pomodoro per dosare l’apporto di acqua e garantire tempi e metodi giusti d’intervento.
Al Nord come al Centro Sud, del resto, il settore è già devastato da costi produttivi fuori misura e se da un lato il clima agevola qualche taglio sull’acquisto del concime, il cui prezzo è più che raddoppiato, stesso discorso è impensabile per il gasolio agricolo, fondamentale, ma arrivato fino a 1,60 euro a litro e senza una benché minima proroga sul credito d’imposta da parte del Governo nel Dl Aiuti.
Sostegno, a questo punto, vitale per le imprese e tutta la campagna 2022 che già a fatica, prima al Nord e poi al Centro Sud, aveva raggiunto l’accordo sul prezzo del pomodoro.
A essere un’incognita, poi, anche i mercati Ue dove cambiano di continuo le richieste di polpa e concentrato e, comunque, con le speculazioni internazionali sempre dietro l’angolo e pure gli scioperi degli autotrasportatori. Legittimi, ma sarebbero una mannaia sull’agroalimentare e per il conferimento di un prodotto ad alta deperibilità come, appunto, il pomodoro da industria.
Il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Cristiano Fini, dichiara: “I danni sono in continuo aumento e supereranno di gran lunga i noti 3 miliardi. Questa disarmante siccità e carenza idrica sollecita un serio e urgente intervento per la costruzione di una rete di nuovi bacini e invasi, piccoli e distribuiti sul territorio per l’accumulo e lo stoccaggio di acqua piovana; manutenzioni efficienti e anti-dispersioni; l’uso delle acque reflue in agricoltura e più tecnologia per rallentare la risalita del cuneo salino. Il Paese non può permettersi, ora più che mai, di fermarsi”.
a cura della redazione © Riproduzione riservata