Aumenta la produzione di pesche, percoche e nettarine ma siamo lontani dalle cifre pre-covid

Europech ha analizzato i dati dell’offerta europea di pesche, percoche e nettarine stimando una produzione, per il 2022, di circa 2,9 milioni di tonnellate, contro i 2,4 milioni di tonnellate del 2021, evidenziando un aumento del 9%. Nonostante ciò, paragonando i dati del 2022 rispetto al quinquennio 2015-2019 la produzione appare comunque deficitaria, infatti nel quinquennio precedente la produzione ammontava a 3,7 milioni di tonnellate.

Le stime diffuse dal Centro Servizi Ortofrutticoli (CSO) indicano per l’Italia un’offerta 2022 valutata in circa 1,1 milioni di tonnellate, +40% su base annua anche se in flessione del 10% rispetto alla produzione media del periodo 2016-2020. Nel dettaglio, l’offerta è composta da 537mila tonnellate di nettarine; 469mila tonnellate di pesche e 75mila tonnellate di percoche.

Le gelate primaverili hanno colpito anche quest’anno le coltivazioni europee di drupacee. Le aree maggiormente danneggiate sono state le regioni di Catalogna e Aragona in Spagna, mentre in Italia, Francia e Grecia le conseguenze delle gelate tardive sono state molto più lievi.

In Spagna, la produzione di pesche è stimata in 207mila tonnellate (-26% sul 2021 e -35% rispetto alla media 2019-20); quella di pesche piatte è stimata in 185mila tonnellate (-19% sul 2021 e -40% rispetto alla media); quella di nettarine in 323mila tonnellate (- 28% rispetto allo scorso anno e -45% rispetto alla media) e quella di percoche in 182mila tonnellate (-47% sul 2021 e -39% rispetto alla media).

In Grecia, dopo un 2021 particolarmente negativo, le produzioni tornano su livelli vicini al potenziale produttivo. I quantitativi di pesche sono valutati in 209mila tonnellate (+88% sul 2021 e +2% rispetto alla media 2016-2020), le nettarine in 144mila tonnellate (+189% rispetto all’irrisorio 2021 e +37% su media 2016-20); le percoche risalgono a 346mila tonnellate (+38% sul 2021 ma -12% rispetto alla media).

In Francia l’offerta è ritornata vicina al potenziale produttivo dopo un biennio 2020-2021 molto negativo. Le stime prevedono 105mila tonnellate di pesche (+26 sul 2021; +1% rispetto alla media 2016-2020), 88mila tonnellate di nettarine (+13% sul 2021 e -2% rispetto alla media) e circa 4mila tonnellate di percoche.

La prima parte dell’attuale campagna commerciale di pesche e nettarine è stata caratterizzata da un’offerta limitata e da prezzi all’origine – ossia al cancello dell’azienda agricola – molto alti che si sono attestati su livelli superiori sia al 2021 sia al prezzo medio del triennio 2019-2021.

Tra gennaio e giugno 2022, le vendite al dettaglio di pesche e nettarine confezionate, nei punti vendita della Distribuzione Moderna, mostrano la forte crescita della spesa sia rispetto al 2021 (+28%) sia rispetto al 2020 (+6%). Tale crescita è stata determinata dall’aumento del prezzo medio al dettaglio +23% sia rispetto al 2021, sia rispetto al 2020. In termini di quantità, tra gennaio e giugno 2022, gli acquisti sono aumentati del 4% su base annua ma si sono ridotti del 14% rispetto al 2020, dato tuttavia condizionato dal primo lockdown.

Il prosieguo della campagna 2022 non dovrebbe riservare grosse sorprese e i prezzi appaiono destinati a mantenersi su valori molto elevati. Le previsioni relative al saldo della bilancia commerciale di pesche e nettarine sono ottimistiche, in quanto il contesto produttivo europeo – caratterizzato dalla scarsità di prodotto spagnolo – offre ampi sbocchi sui mercati europei tradizionali.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui