Italia leader nel settore biologico, ma bisogna fare di più

Giuseppe Romano, presidente di AIAB (Associazione Italiana Agricoltura Biologica), nel corso della Conferenza Nazionale del Bio, “Proposte e sfide per riportare l’Italia alla guida del BIO in Europa”, che si è tenuta a Roma nei giorni scorsi presso il Parlamento Europeo in Italia, ha dichiarato: “L’Italia, ad oggi, può ancora considerarsi un Paese leader del settore biologico, con oltre 2 mln di ettari coltivati (il 17% del totale) e con oltre 76000 aziende agricole. È innegabile, però, che soprattutto per quanto riguarda i dati di spesa, stiamo perdendo terreno con il resto dei Paesi europei.

Da noi vengono spesi ogni anno poco più di 3 milioni di euro per l’acquisto di prodotti Bio, mentre in Germania, ad esempio, quasi 15 milioni. Per questo, abbiamo scelto la data della Giornata Europea del Bio per convocare la Conferenza Nazionale del Bio, un appuntamento che diventerà annuale è che spero possa servire concretamente a spronare gli attori del settore a creare le condizioni per cui il nuovo Governo possa essere operativo nel minor tempo possibile, così da procedere efficacemente nell’attuazione di precise strategie di sviluppo del settore biologico italiano. L’agricoltura biologica rappresenta, d’altronde, un metodo produttivo di importanza strategica per la transizione ecologica nazionale.

Romano ha aggiunto: “Se parliamo di Agricoltura ed in particolare di Agricoltura biologica, non si può che partire dall’UE. Nel 2022 abbiamo festeggiato i 30 anni di biologico regolamentato, un settore nato e cresciuto con il patrocinio dell’Europa. La strategia comunitaria prevede il raggiungimento della neutralità climatica nel 2050 ed è ampiamente diffusa la conoscenza degli impegni dell’agricoltura in questa direzione con gli obiettivi del Farm To Fork.

Nel Piano Strategico nazionale, come biologico abbiamo ottenuto ottimi risultati sia in termini di risorse sia per il target fissato al 25% di SAU già nel 2027 per l’Italia. Questa posizione è stata fortemente voluta dalle Associazioni del bio in sede di discussione, ed ha posto un obiettivo ambizioso, sfidante ma non impossibile. Non impossibile se agiamo come Sistema del biologico, se mettiamo in rete tutte le occasioni offerte da questo momento inconsueto, con a disposizione le risorse della PAC, del PNRR e della Legge del Bio, che ci vede protagonisti nella definizione dell’agroalimentare del futuro.

Romano ha concluso: “Oggi è poi impossibile non evidenziare come l’agricoltura biologica sia molto meno energivora del convenzionale e che porta con sé dei valori legati alla tutela dell’ambiente. Il Bio, infatti, è una certificazione di processo e non di prodotto, ed è ciò che lo contraddistingue rispetto alle molteplici etichette di sostenibilità e prodotto a residuo 0 che si stanno ponendo come competitor, nonostante non ci sia alcuna norma ufficiale a supporto”.

Il Presidente di Italmercati, Fabio Massimo Pallottini, conclude: “Se vogliamo far fare un salto in avanti ai consumi, è necessario avere una logistica efficiente e competitiva, che vada oltre l’attuale sistema, oggi troppo concentrato. I mercati italiani devono scommettere di più su questo comparto. A breve, infatti, avremo i primi stand di biologico nei grandi Mercati italiani”.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui