L’Italia perde ancora suolo utilizzabile e si rende sempre più dipendente dalla produzione estera

Il 5 dicembre scorso si è celebrata la Giornata mondiale del Suolo, di grande importanza soprattutto in un periodo di cambiamenti climatici come quello attuale. Ma la situazione è più preoccupante di quanto si creda e ce lo dimostra l’analisi Coldiretti sulla base dei dati Ispra, diffusa proprio per l’occasione.
Si evince, infatti, come ci sia una crisi reale del suolo utilizzabile a causa dell’abbandono e della cementificazione dei terreni fertili, portando ad una perdita di circa 400 milioni di chili di prodotti agricoli per l’alimentazione dell’uomo e degli animali, per un totale di 12,5 milioni di ettari. La riduzione della produzione ha come conseguenza un deficit produttivo del nostro Paese, rendendolo sempre più dipendente dalla produzione estera.

Il risultato è che oggi il nostro Paese è costretto ad acquistare all’estero i 3/4 (73%) della soia, il 64% della carne di pecora, il 62% del grano tenero, il 53% della carne bovina, il 46% del mais, il 38% della carne di maiale e i salumi, il 36% dell’orzo, il 35% del grano duro per la pasta e il 34% dei semi di girasole, mentre per latte e formaggi ci si ferma al 16%, secondo l’analisi del Centro Studi Divulga.

La sparizione di terra fertile non pesa peraltro solo sugli approvvigionamenti alimentari poiché dal 2012 ad oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime.

Una situazione aggravata dai cambiamenti climatici con più di tremila eventi estremi nel 2022 tra precipitazioni violente e lunghi periodi di caldo e siccità nella Penisola dove oggi il 94% dei comuni è a rischio idrogeologico, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra.

Per proteggere la terra e i cittadini che vi vivono, l’Italia deve difendere il patrimonio agricolo e la disponibilità di terra fertile puntando a una forma di sovranità alimentare con i progetti del Pnrr” afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “occorre anche accelerare sull’approvazione della legge sul consumo di suolo che potrebbe dotare l’Italia di uno strumento all’avanguardia per la protezione del suo territorio”.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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