Le bollicine italiane con quasi un miliardo di bottiglie protagoniste del brindisi in tutto il mondo

prosecco

Sulle tavole addobbate a festa di tutto il mondo, tornano protagoniste le bollicine italiane che chiudono il 2022 con il record produttivo di quasi un miliardo di bottiglie, per un valore di 2,85 miliardi di euro di cui 2 miliardi solo all’estero. Secondo l’Osservatorio uiv-Ismea, in Italia si stapperanno 95 milioni di bottiglie di spumante italiano ma è dall’estero che le notizie sono migliori: 3/4 delle vendite totali sono avvenute sui mercati esteri (246 milioni di bottiglie), con a capo gli Stati Uniti, il Regno Unito e la Germania. Ma anche nuovi mercati emergenti ma già consolidati come Canada, Svezia, Giappone ed Est Europa. Sorprende la richiesta della Francia dell’Italian Sparkling dove si è registrata una crescita di domanda del +25%.

Secondo le stime dell’Osservatorio di Unione italiana vini e Ismea, sotto l’albero è il Prosecco (Doc, Conegliano e Colli Asolani) a giocare la parte del leone, forte di una incidenza sulla produzione che oggi è arrivata al 70% degli spumanti imbottigliati nel Belpaese e di una propensione all’export che lo rende il prodotto tricolore dell’agroalimentare più commercializzato nel mondo, con un valore complessivo stimato per il 2022 che supera 1,6 miliardi di euro. Ma accanto alla corazzata Prosecco, alla crescita in doppia cifra del Trento Doc, ai numeri in incremento dell’Asti e alla conferma del Franciacorta, sono centinaia le produzioni (o micro-produzioni) a testimoniare l’effervescenza della tipologia lungo tutto lo Stivale: dall’Oltrepò all’Alta Langa, ai Trebbiani al Verdicchio, dai Moscati alle Falanghine ai Grechetti; dalle Malvasie al Grillo, dal Nero d’Avola al Negroamaro al Durello, ai Vermentini e molti altri.

Produzioni a denominazione di origine nell’83% dei casi (al 6% gli Igt) che quest’anno segneranno una crescita più contenuta rispetto alle ultime annate, ma che consolidano il proprio ruolo di traino in favore di tutto il settore in un periodo certamente meno brillante per i vini fermi. Per il 2022 la crescita produttiva stimata è del 6%, con un aumento dei volumi esportati dell’8% e una variazione minima, ma comunque positiva (+1%), della domanda interna. Nelle festività saranno circa 101 milioni le bottiglie stappate nel Belpaese, di queste quasi 6 milioni quelle d’importazione (+3% volume) e 95 milioni le bollicine italiane (+1%). Migliore invece il trend di consumo all’estero (+8% i volumi), a circa 246 milioni di bottiglie.

L’analisi dell’Osservatorio Uiv-Ismea è stata redatta sulla base degli incroci di più fonti, a partire da Istat e dagli enti di certificazione.

a cura della redazione © Riproduzione riservata

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