La produzione nazionale di miele nel 2024 scende a 21857 tonnellate in calo di appena l’1% rispetto all’anno precedente. E’ quanto emerge dall’analisi dell’Osservatorio Coldiretti sulla base dei dati dell’Osservatorio Nazionale Miele che evidenzia tuttavia forti differenze a livello territoriale con aumenti che arrivano al +74% nell’Emilia Romagna e crolli che raggiungono fino al -62% in Molise.
A contribuire maggiormente al raccolto nazionale sono stati nell’ordine il Piemonte con 3215 tonnellate, l’Emilia Romagna con 2251 tonnellate, la Toscana con 2189 tonnellate, la Calabria con 2153 tonnellate, la Lombardia con 1946 tonnellate e la Campania con 1593 tonnellate. Sono 56887 gli apicoltori impegnati allevamenti familiari con 278732 alveari che si affiancano a 20157 professionisti con 1292248 alveari. Rimane pesante la situazione di mercato nel settore, a causa dell’elevato livello delle importazioni che condizionano negativamente le vendite.
Nel 2024 sono state importate 25.155 tonnellate di miele, in aumento del 14% rispetto allo stesso periodo del 2023. E tra principali fornitori figurano tra l’altro l’Ungheria con 9326 tonnellate in aumento del 35% rispetto all’anno precedente, la Romania con 2103 tonnellate in aumento del 28% ma anche Cina con 743 tonnellate.
A questo proposito si ricorda l’importante azione congiunta di Guardia di Finanza e Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e Repressione Frodi (ICQRF), a tutela di apicoltori e consumatori, che a fine gennaio 2025 ha portato al sequestro di oltre 22.000 kg di prodotto sofisticato, importato illegalmente dall’estero.
Secondo l’ultimo rapporto del Crea l’apicoltura in Italia ha potuto contare sulla varietà di climi, paesaggi, ambienti naturali, fiori e piante, caratteristici del nostro territorio, per prodotti unici. L’Italia è la zona di origine di Apis mellifera ligustica, nota in tutto il mondo come “ape italiana”, e vanta il primato nella produzione europea di api regine: fino a 700 mila api regine l’anno, pari a circa un terzo della produzione complessiva dell’Unione. Ma è anche zona di origine di un’altra importante sottospecie: Apis mellifera siciliana, che ha caratteristiche di adattamento al clima caldo-arido della Sicilia, particolarmente interessanti oggi, al tempo del cambiamento climatico.
(Fonte: ilpuntocoldiretti.it)