Secondo la visita ispettiva compiuta in Emilia Romagna da parte del CSO Italy e delle autorià cinesi, il 2023 potrebbe essere l’anno decisivo per sbloccare le esportazioni di pere in Cina. Nella pianura padana si concentra il 70% della produzione nazionale di pere. Esperti cinesi e rappresentanti dell’Ambasciata della Repubblica Popolare di Cina a Roma, collegati online con l’Autorità delle Dogane di Pechino, hanno potuto visitare i frutteti e gli stabilimenti di aziende primarie e verificare di persona le misure messe in atto dalle aziende per prevenire la presenza di organismi ritenuti nocivi dalla Cina e anche la stretta collaborazione esistente tra imprese e Servizio Fitosanitario. Successivamente CSO Italy ha predisposto la documentazione integrativa richiesta per gli altri areali in cui in Italia si producono pere.
Entro fine 2022 si auspica la messa a punto della bozza di protocollo che prevede le condizioni di export delle pere italiane in Cina, bozza che dovrà essere firmata dalle autorità competenti dei due Paesi. Se il protocollo sarà approvato entro il primo semestre 2023, le prime esportazioni potrebbero iniziare verosimilmente alla fine del prossimo anno, previa altra visita ispettiva.
Una volta conclusosi positivamente il protocollo pere – fa sapere CSO Italy – sarà la volta delle mele, secondo una successione stabilita con la Cina sin dal 2017.
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