L’agroalimentare italiano è da sempre uno dei settori trainanti dell’economia italiana nel mondo ed il record di 52 miliardi di euro raggiunti nel 2021 ne erano la conferma. Ma il 2022 sorprende ancora con un nuovo primato di 60 miliardi di euro, arrivando ad una crescita del 16,7%, nonostante i momenti di dura crisi attraversati e le impennate dei costi che hanno dovuto subire le aziende.
Dai dati Istat elaborati da Cia-Agricoltori Italiani, vino, pasta, ortofrutta, salumi e formaggi tricolore si dimostrano ancora una volta come perno dell’economia italiana.
E’ un risultato straordinario che certifica ancora una volta la qualità e il valore indiscusso del cibo italiano a livello globale, che è sempre più apprezzato e ricercato, crescendo in reputazione e fama.
Le aziende agricole continuano a dimostrare di essere pronte e capaci di affrontare le sfide dei mercati internazionali sebbene affrontino una fase molto difficile, sfiancate dai rincari e dagli effetti di guerra e cambiamenti climatici. Per questo, la politica deve sostenere davvero il settore primario, in primis sul fronte interno, con interventi che vadano verso semplificazione e meno burocrazia, riequilibrio dei rapporti di filiera e remunerazione dei redditi degli agricoltori, miglioramento della logistica e dei trasporti, messa a punto di strumenti più moderni ed efficienti per gestire crisi di mercato e conseguenze degli eventi estremi. Solo così, si potranno rafforzare i risultati eccezionali sui mercati esteri e consolidare il valore prioritario e strategico del nostro agroalimentare.