Aglio: amico della salute con le sue sorprendenti proprietà nutritive

L’aglio, Allium sativum L. (famiglia delle Liliaceae), è una pianta erbacea perenne di altezza variabile tra i 20 e i 50 centimetri originaria dell’Asia centrale e attualmente coltivata in tutte le regioni temperate, in particolare per uso alimentare. Ha foglie lineari e graziosi fiori a ombrella di colore bianco, bianco-rosato. La pianta si riproduce esclusivamente per via vegetativa.

Il bulbo è costituito da 8-10 bulbilli biancastri o rosati, dall’odore e sapore caratteristici, avvolti in una tunica membranosa. La droga, ossia la parte della pianta contenente principi attivi, corrispondente proprio al bulbo, viene raccolta tra maggio e luglio ed essiccata all’ombra.

L’aglio è noto fin dall’antichità come alimento terapeutico e viene utilizzato nella medicina tradizionale e ufficiale in tutto il mondo, dall’oriente all’occidente. Citato nel famoso papiro di Ebers, risalente al 1500 a.C., è descritto, nelle sue applicazioni terapeutiche, da Plinio il Vecchio nella Historia Naturalis intorno all’anno zero. Ripreso successivamente da Galeno, da Dioscoride, da tutti i maggiori studiosi e conoscitori di piante del passato, era tra le erbe costituenti la Teriaca, preparato farmaceutico dalle supposte virtù miracolose di origine antichissima, panacea per ogni male utilizzata fino all’inizio del XX secolo.

L’aglio è ricco di princìpi ad attività farmacologica. Essiccato e polverizzato contiene circa l’1% di Alliina, composto contenente zolfo, l’elemento che conferisce il caratteristico odore solforato. In presenza dell’enzima alliinasi, anch’esso contenuto nel bulbo, l’alliina viene convertita in alliicina (1mg di alliina è considerato equivalente a 0,45mg di allicina). L’alliicina è a sua volta precursore di numerosi prodotti di trasformazione a seconda delle condizioni applicate.

Tradizionalmente viene utilizzato per le sue proprietà ipotensive, antisettiche, espettoranti, coleretiche e rubefacenti. In particolare risulta utile per abbassare la pressione sanguigna e come disinfettante intestinale. Agisce da antisettico ed espettorante delle vie aeree. In passato la polpa veniva utilizzata come antidolorifico attraverso l’applicazione di impiastri direttamente sulla parte dolente. Tipica l’applicazione nell’orecchio e sui denti.

Molte delle attività terapeutiche legate all’uso e al consumo di aglio sono scientificamente dimostrate e riconosciute. Nella monografia ESCOP (European Scientific Cooperative on Phytotherapy) dedicata alla pianta, tra le indicazioni riportate ci sono: la profilassi dell’aterosclerosi, l’iperlipidemia, l’ipercolesterolemia, le affezioni catarrali delle vie respiratorie superiori, le infezioni delle prime vie aeree. L’aglio è in grado di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue. Ha dimostrato attività fibrinolitica in particolare nei diabetici, negli ipertesi e in coloro che hanno la tendenza colesterolemia. Vanta attività antiaggregante piastrinica. Anche gli effetti ipoglicemici sono dimostrati anche se il meccanismo d’azione in questo caso non è stato del tutto chiarito. L’aglio potrebbe favorire il rilascio di insulina e proteggerla dalla degradazione. Importante è anche l’attività antiossidante e le attività antibatteriche, antivirali, antifungine, antiparassitarie.

In cucina può essere mangiato tal quale oppure utilizzato come aromatizzante.

La commissione E tedesca raccomanda il consumo di 4 grammi al giorno di aglio fresco che si riducono a 600- 900 mg di estratto secco.

Non presenta controindicazioni rilevanti. L’effetto indesiderato più comune è costituito dall’odore che può alterare non soltanto l’alito ma anche il sudore. I composti solforati presenti nella pianta prediligono come via di escrezione proprio le ghiandole sudoripare. Per l’azione antipiastrinica ne è sconsigliato un consumo eccessivo alle persone sottoposte a terapia anticoagulante per potenziali (non dimostrati) sanguinamenti.

Disponibili in commercio, oltre al bulbo fresco, la polvere d’aglio, l’olio, l’olio essenziale, la tintura, e infine l’aglio fermentato o aglio nero. L’aglio in polvere si ottiene per essiccazione del bulbo tagliato a fette e privato della tunica. Con il tempo i composti attivi vanno incontro a degradazione enzimatica. Questo tipo di preparazione va consumata in tempi opportuni. L’olio d’aglio si ottiene per macerazione dei bulbilli in olio vegetale, opportunamente triturato. L’aglio fermentato, o aglio nero, è il risultato di un processo di macerazione (per più di dieci mesi) in una soluzione acquosa a temperatura ambiente.

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a cura dell’Erborista Dott.ssa Simona Otranto © Riproduzione riservata

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